Gli studenti della Scuola di sviluppo territoriale di Ferrara hanno visitato due realtà del settore produttivo e manifatturiero di Cento.

Nel dettaglio, le imprese coinvolte sono state il Pastificio Andalini e la Artec Pneumatic.

Storie di artigiani, industriali che – ognuno nel suo settore – sono riusciti ad affermarsi diventando delle vere e proprie eccellenze. Gli studenti hanno infatti avuto la possibilità di conoscere i macchinari dello stabilimento che produce pasta, fra gli stampi e i trafilatori. Il titolare Massimo Andalini li ha portati per mano in un tuffo all’indietro nella storia. Erano gli anni Trenta, e il pastificio non era altro che una piccola bottega. Ora conta 40 dipendenti nello stabilimento centese, e altri 40 nello stabilimento pugliese.

Una sensazione è più o meno analoga, tra gli allumini, le frese e le macchine all’avanguardia della Artec. Gallerani ha ripercorso la sua esperienza di ragazzo poco più che ventenne, vigile del fuoco, ma con il desiderio incomprimibile di aprire un’azienda in proprio. Prima cinque anni di doppio lavoro, nel garage di casa assieme alla moglie. Poi, la decisione e il salto nel buio. L’azienda oggi è tra le eccellenze del settore, con un export che rappresenta il 65% dell’intero fatturato.

Sull’unicità del Made in Italy, Marco Bettiol ha evidenziato la vera chiave di volta della produzione italiana è il “non aver mai interrotto il rapporto fra industria e artigianato”, e i prodotti italiani “che diventano veicoli di cultura” sono il frutto di una “sinergia di valore tra competenze tecniche ed estro artigiano”. Al centro, le storie di tradizione e innovazione che “le imprese, ancora oggi, faticano a raccontare talvolta ma che sono esse stesse un grandissimo patrimonio”.