Per l’ultima lezione della Scuola di Sviluppo Territoriale, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di visitare due fra le più significative cooperative del territorio.

Conserve Italia, una delle maggiori aziende agroindustriali operanti in Europa. Una realtà tutta italiana aderente alla Confcooperative. Il successo di Conserve Italia e la sua presenza sui mercati nascono da una missione e da una strategia commerciale profondamente legate alla realtà agricola italiana.

Copego, aderente a Legacoop, è leader nel settore della molluschicoltura in Italia, con 581 soci. Le attività di acquacoltura di molluschi bivalvi viene svolta nell’alto Adriatico in concessione nella laguna – sacca di Goro, nella provincia di Ferrara. Si occupa di tutte le fasi della filiera del prodotto: dalla produzione alla commercializzazione. L’attività dell’azienda è infatti rivolta alla lavorazione, stoccaggio e commercializzazione di molluschi bivalvi vivi.

L’ospite della lezione è stato il Presidente nazionale di Confcooperative e di Conserve Italia, Maurizio Gardini, da cui è arrivato l’imprimatur per il futuro della Scuola di Sviluppo Territoriale e una riflessione sul modello cooperativo. “Non è vero che le cooperative sono superate, quello della cooperazione è un modello che ci proietta verso il futuro. La cooperazione è la via giusta per riconnettere il Paese e ricucire le fratture, perché le nostre imprese nascono per rispondere ai bisogni delle persone e mettono gli individui al centro“.

Chiara Bertelli, direttrice di Legacoop Estense, rimarca l’importanza della visita dei ragazzi agli stabilimenti: “è molto importante contribuire negli studenti della Scuola una consapevolezza di cos’è il mondo cooperativo, trasmettendo loro delle informazioni che non avrebbero trovato nei libri di scuola. Mi auguro che sia stata un’esperienza utile per farli appassionare al mondo cooperativo e al territorio, anche perché le due eccellenze che abbiamo visitato oggi sono profondamente legate al territorio in cui insistono. La speranza è che, in futuro, anche i ragazzi possano diventare attori di queste realtà“.

D’altra parte è proprio questo, in fondo, lo spirito con cui è stata lanciata la Scuola di Sviluppo Territoriale.